La poesia di Rosemily Paticchio

“Non cambiarmi  le valvole padrone non cambiare i miei circuiti logori ma lasciami morire.
Ritorna alla tua terra tra le stelle, lasciami sola in questo mondo ostile ove l’acciaio non resiste agli acidi.
Ben altre sfere e ruote gireranno per te nell’universo ed io fioca scintilla nell’infinita fiamma lascia che in questo istante mi consumi.
(Claudia Ruggeri,’80-’81)

A te, POETESSA
Astri e particelle



(immagine tratta dalla mostra Astri e Particelle, Roma 2010)

Come fanno astri e particelle
a ricordare il mirabile percorso
quale prodigio nell’ampissimo passo
può generare le parole dell’universo
e poi lasciare lì un lessico
privo di sistema, d’impalcature
che ne sorreggano il VOCABOLO!
Quale pettine viaggiante
tra abissi marini e tavolieri
tra orti e paludi desertiche
può dolcemente premere
la chioma d’una cometa
e nel cammino segnare scie
di racconti indelebili!
È forse il memoriale
di remotissimi eventi
archiviati in Polvere di Stelle
che da sempre ci getta una coltre
palpitante addosso!
Cosa dice al suo nano di scienza
cosa narra delle battaglie cosmiche
che cosa sappiamo delle alleanze celesti?
Il telescopio innalzato sul promontorio
di una gelida crosta terrestre
vede ma non sente la calma
delle pianure incolte
la monocromia delle distese
non conosce l’empatia
di miliardi di astri e particelle
ma debolmente ne osserva gli arcani
rivolti al rovescio
leggendo nel vortice
tra cerchi concentrici.
Da “Il fiacre n.9”. Quadrimestrale di Letteratura Italiana
“Claudia Ruggeri. La rappresentazione della singolarità”
Aljon Editrice. Agosto 2012
Conca di ghiaia

Rosemily Paticchio

Nella conca di ghiaia
in cui trovai le mie origini
di fronte alle radici infuocate dei pini
discende un filo di continua corrente
che scorre nei tralicci porta legame
di sangue e di memorie
detiene il mio stare in concrezione
di sale e di spume bianche
e nella ghiaia affondo Monolite
con i bulbi elevati sui bastioni del molo
che di me fa respiro del mondo.

Da cartesensibili.wordpress.com
“Terre di Memoria”